Covid-19…Questa sarà una linea di confine temporale che segnerà tutte le nostre vite, e a tutti i livelli: a livello sanitario, a livello culturale, a livello sociale, famigliare, istituzionale, nazionale ed internazionale. Ma soprattutto, sarà non una linea, ma un solco per quello che riguarda il livello economico della vita delle aziende, e solo chi lo saprà saltare, questo solco, può sperare di riuscire, piano, nel tempo, a risollevarsi e a ritornare ai precedenti ritmi lavorativi. Attenzione! Senza aspirare al passato: non è possibile guardarsi indietro per avere un termine di paragone, perché troppe condizioni cambieranno e sono già cambiate. Bisogna tenere lo sguardo rivolto al futuro, in un’ottica adattiva e innovativa, senza perdere l’ottimismo e la fiducia in un futuro nuovamente prospero.

COVID-19: Cosa cambia per noi?

Da subito l’arrivo dell’epidemia ci ha allarmati: i nostri mezzi sono soliti muoversi in tutto il Nord Italia. Abbiamo da subito cercato di capire, nell’iniziale confusione delle notizie e delle indicazioni contrastanti che arrivavano, quali fossero le misure di sicurezza da adottare per poter consentire di continuare a operare in sicurezza, a garanzia e tutela della salute dei nostri operatori e dei nostri clienti.

Il mondo dei trasporti poteva continuare a viaggiare, nonostante il quasi totale lockdown decretato il 9 marzo, per consentire l’approvvigionamento e lo svolgimento dei servizi essenziali, ma abbiamo preso in mano la nostra agenda e valutato il da farsi. Fino a decidere di fermarci, qualche giorno dopo, quasi completamente. Anche se a malincuore.

Si sono fermati i nostri mezzi, non certo la nostra voglia di andare avanti e guardare oltre “il solco”, oltre questa profonda ferita che il Covid-19 ha inferto all’economia globale. Siamo una piccola impresa, ma in questo momento ogni attività è sullo stesso piano: grandi multinazionali, piccole imprese, artigiani: tutti in standby ad attendere un segnale, ad attendere che i contagi si fermino, che le terapie intensive si svuotino, che le persone possano tornare in strada, che le distanze vengano accorciate, non solo riempite virtualmente.

Come possiamo affrontare il Coronavirus, nel nostro piccolo?

La prima decisione importante è stata quella di continuare a pagare regolarmente i nostri fornitori, perché siamo ben consapevoli che l’economia è un sistema fatto di ingranaggi: anche un piccolo inceppamento può portare a gravi conseguenze, a dei blocchi che portano ricadute negative su tutti. Noi ci mettiamo la nostra buona volontà (e anche un sacrificio economico) per impedire che questo non avvenga, o almeno non succeda a causa nostra.

Ci siamo attrezzati per ripartire in totale sicurezza: mascherine, guanti e tutti i dispositivi di protezione personale che sono ritenuti necessari sono pronti, gel lavamani e igienizzanti per sanificare le postazioni di lavoro, distanziamento nei nostri uffici, o lavoro da remoto.

Bisogna consolidare i progetti che si hanno nel cassetto: il tempo per curarne tutti i particolari e portare a concretizzare le idee, adesso c’è e va sfruttato.

#DISTANTIMAUNITI

Nel frattempo, il nostro sito ufficiale è stato rinnovato, aggiornato e messo online.

Cerchiamo di tenervi virtualmente compagnia attraverso i nostri social, di mantenere vivi i contatti, perché in questo momento in cui i contatti personali sono limitati se non vietati, per ognuno di noi è diventato ben evidente quanto siano importanti e vitali per la nostra quotidianità.

Per questo ci teniamo in contatto con tutto il nostro team, anche attraverso videochiamate di gruppo, perché per noi è come essere una grande famiglia, sentiamo la mancanza gli uni degli altri.

Non abbiamo abbandonato i corsi di formazione, che stiamo svolgendo in modalità videoconferenza, per ottimizzare i tempi e farci trovare pronti, preparati, formati, aggiornati e attrezzati.

Anche se, nel profondo, tutti un po’ cambiati.