COVID-19: Cosa cambia per noi?
Da subito l’arrivo dell’epidemia ci ha allarmati: i nostri mezzi sono soliti muoversi in tutto il Nord Italia. Abbiamo da subito cercato di capire, nell’iniziale confusione delle notizie e delle indicazioni contrastanti che arrivavano, quali fossero le misure di sicurezza da adottare per poter consentire di continuare a operare in sicurezza, a garanzia e tutela della salute dei nostri operatori e dei nostri clienti.
Il mondo dei trasporti poteva continuare a viaggiare, nonostante il quasi totale lockdown decretato il 9 marzo, per consentire l’approvvigionamento e lo svolgimento dei servizi essenziali, ma abbiamo preso in mano la nostra agenda e valutato il da farsi. Fino a decidere di fermarci, qualche giorno dopo, quasi completamente. Anche se a malincuore.
Si sono fermati i nostri mezzi, non certo la nostra voglia di andare avanti e guardare oltre “il solco”, oltre questa profonda ferita che il Covid-19 ha inferto all’economia globale. Siamo una piccola impresa, ma in questo momento ogni attività è sullo stesso piano: grandi multinazionali, piccole imprese, artigiani: tutti in standby ad attendere un segnale, ad attendere che i contagi si fermino, che le terapie intensive si svuotino, che le persone possano tornare in strada, che le distanze vengano accorciate, non solo riempite virtualmente.